olws' wood deerhounds


Vai ai contenuti

I nostri gatti

Owls' wood


Sono sempre stata, e lo sarò sempre una "gattara".
Sin da piccola ho avuto gatti, e se mio fratello prediligeva i gatti neri io ero “quella dei gatti bianchi”.

Avevo circa sei anni quando mi regalarono la mia prima micina, Bianchina (la fantasia non mi mancava).
Bianchina aveva gli occhi impari, era completamente sorda ed era dolcissima.

Romeo

Dalla sua prima cucciolata nacque Romeo, anch'esso completamente bianco, con occhi gialli e sordo. Lui fu il mio "gatto" con la G maiuscola. Entrambi i gatti vivevano nella casa di campagna dove abitava mia zia e dove mi recavo il fine settimana e nei giorni di vacanza.
Romeo era molto affettuoso ed avevamo instaurato un rapporto particolare, si faceva avvicinare quasi esclusivamente da me. Ricordo che mia nonna, ma anche gli altri membri della mia famiglia, avevano paura di lui a causa dei suoi strani miagolii. Nonostante fosse un gatto “randagio” aveva un animo nobile. Di lui ricordo un episodio in particolare: un pomeriggio d’estate entrò nella cucina, dove si trovava mia madre, aveva qualcosa in bocca, cominciò a miagolare fortissimo e mia madre, notevolmente a disagio, mi chiamò per vedere cosa "quel gatto un po’ matto" volesse, quando arrivai lui venne verso di me e lasciò cadere dalla bocca un topino appena nato, poi rimase lì a guardarmi. Non sono mai riuscita a capire se mi volesse offrire il suo bocconcino prelibato o se volesse i miei complimenti per l’ottima battuta di caccia, ma per me fu in ogni caso un segno d'amore.

Romeo ebbe diverse cucciolate dalla gattina nera di mio fratello, Nerina, e dall’ultima cucciolata che ebbe Nerina nacque un solo micio, Nerone (bianco, occhi impari).
Nacque in estate, grazie alla vacanze estive riuscii ad allevarlo a dovere e a settembre lo portai con me in città.
Nerone era certamente un gatto particolare, odiava tornare nella casa di campagna, dove poteva vivere libero, ed adorava l'appartamento di città. Dormiva con me, mangiava con me, insomma eravamo l'una l'ombra dell'altro. Visse con me molti anni finché non mi sposai e lui, a malincuore, restò nella casa dei miei genitori.

Nel 1991 arrivò a casa nostra Gea, in modo del tutto inaspettato.
Allora vivevamo con mio marito in un paesino a 20 km dalla città, in collina, e d'estate le fiere paesane in questi posti pullulano. A settembre del 1991 durante una di queste feste ebbi la malaugurata idea di collassare in mezzo alla folla, fu lì che incontrai per la prima volta Gea.


Gea al computer


La festa era organizzata da ragazzi che avevano un ranch con monta all'americana ed un allevamento di gatti persiani.
Dopo il malore fui trasportata nella loro casa, dove fui letteralmente ricoperta di gattini festanti.
Alcune settimane dopo l’incidente tornammo al ranch per ringraziarli dell'assistenza e non si sa come tornai a casa con una gattina persiana.
Lei era bellissima, brown tabby, occhi arancioni e un caratterino tutto pepe.
Snob e curiosa, la sua specialità era il salto nella borsa degli attrezzi e la salita delle scale a pioli.


I miei genitori nel 1992 si trasferirono definitivamente in campagna, con Nerone al seguito.
Gea fin da piccola aveva mostrato un'attrazione fatale per Nero, e senza il nostro consenso, durante una vacanza nella casa di campagna i due decisero una fuga d’amore. Gea rimase incinta e nacquero tre meravigliosi micini Mozart, Ercole, Omero.

Pizzo e Gea



I mici nacquero il 6 luglio del 1992, due bianchi e uno tabby con pelo semilungo, Mozart.
I miei genitori vollero tenere Mozart, noi pensammo di tenere Omero (il più monello) e di trovare una famiglia adottiva per Ercole (Pizzo per gli amici).
La famiglia adottiva si rivelò decisamnete inadeguata tanto che il micio consegnatoli il sabato pomeriggio tornò a casa la domenica mattina, colpevole di essere un gattino di taglia grossa e di aver rotto un vaso.
Quel rientro fu la nostra fortuna perchè Pizzo restò con noi per sempre, coccolato ed amato a dovere.
All’età di tre anni Omero, durante una vacanza in campagna, sparì e non lo trovammo più.




Pizzo

Pizzo, il gatto più matto dell'universo, era ed è il "mio unico grande amore”.
Gea morì il 15 gennaio 2006 all'età di 14 anni e Pizzo il 15 ottobre del 2007 all'età di 15 anni.
Pizzo conobbe e visse con Ginevra per un anno, sopportando l'irruenza di un cucciolo di deerhound solo per amor mio.


Pizzo e Ginevra a Natale 2006

Nel 2003 quando traslocammo in una casa con giardino ad Owls' wood, trovammo tre gatti a corredo, Mimì (che morì investita da un'auto dopo pochi mesi dal trasloco), Anacleto (un terribile gatto rosso), e Sanculotto (soriano spotted) che divenne il miglior amico di Pizzo.



Sanculotto e Pizzo

Anche Anacleto, nel 2011, e Sanculotto, nel 2013, ci hanno lasciato.

Sanculotto e Anacleto


Torna ai contenuti | Torna al menu